lunedì 8 marzo 2021

Covid 19: la testimonianza di chi cura (con successo) a casa

terapia domiciliare covid 19


Da oltre un anno, migliaia di medici in tutta Italia cercano, inascoltati, di diffondere le terapie domiciliari precoci, da loro utilizzate, che hanno salvato migliaia di pazienti dalle complicazioni del covid 19.
Il dott. Sergio Brancatello, medico di emergenza urgenza 118 e di pronto soccorso, con un post su Facebook ha scosso molte coscienze. 

La testimonianza di chi cura a casa il covid

Solo pochi giorni fa il TAR del Lazio ha bocciato le direttive del Ministero della Salute e dell'AIFA (tachipirina e "vigile attesa") sottolineando il diritto/dovere dei medici di muoversi secondo scienza e coscienza in favore dei propri assistiti.

Molte migliaia di medici non hanno attesa la sentenza e si sono sempre attivati per intervenire in maniere tempestiva.
Uno di questi, il dott. Brancatello del quale riportiamo il post su Facebook col quale ci ha relazionato in merito al suo operato degli ultimi 12 mesi:

"In questi ultimi 12 mesi (da febbraio 2020 a febbraio 2021) ho avuto modo di curare “gratuitamente” a casa 48 pazienti con polmonite (qualcuno bilaterale) alcuni già cardiopatici, altri con broncopatia cronica o enfisema polmonare, 1 con leucemia mieloide cronica, 10 con Parkinson, gli altri in apparente pregressa buona salute. Età media di questi pazienti 80 anni.

Risultato? Nessun decesso!

Nel 2021 un’intera famiglia di 5 persone, tutti terrorizzati ed in isolamento domiciliare perché solo il padre anziano era positivo al tampone, gli altri sempre negativi ma con sintomi (febbre, tosse secca insistente, diarrrea, ageusia e/o anosmia, astenia).

Curiosità: il 90% di questi pazienti usa fare ogni anno il vaccino antinfluenzale. Quando ho visto queste 5 persone durante un intervento 118, da 2 giorni erano seguiti (se così si può dire) dal medico di base tramite il solo contatto telefonico, quindi abbandonati a se stessi da quel medico che avrebbe dovuto visitarli e che invece, su indicazione del ministero della salute, aveva prescritto loro solo “paracetamolo”, cioè “Tachipirina”.

E pensare che anche questi medici, come me, hanno prestato il giuramento di “Ippocrate”. Probabilmente lo hanno dimenticato. Io no nonostante siano trascorsi quasi 4 decenni dal giorno della mia laurea.

La terapia domiciliare e tempestiva

Io, fregandomene delle linee guida dettate dal ministro Speranza, ho subito sospeso l’inutile e addirittura dannosa “tachipirina” ed ho iniziato una NUOVA TERAPIA:

- oki, 2 bustine al giorno a stomaco pieno.
- paracodina codeina per bloccare la tosse secca e stizzosa (20 gocce 3-4 volte al giorno).
- paquenil 1 cpr al dì per 5 giorni.
- Vitamina D. 2000 U al giorno.
- Zinco citrato 50 microgrammi al giorno.
- Vitamina C (1000 mg al giorno).

Solo a chi persisteva la febbre dopo 4/5 giorni con questo nuovo protocollo ho iniziato:
- azitromicina 1 compressa al giorno per 6 giorni.

Con questa terapia e sospendendo la dannosa tachipirina, dopo poche ore dalla prima dose di oki ho ottenuto un netto miglioramento. Dal secondo giorno di terapia tutti i sintomi sono entrati in remissione. Al quarto-quinto giorno, tutti i sintomi (tranne l’ageusia e l’anosmia) sono scomparsi.
A due di loro ho dato un gastroprotettore inibitore di pompa (pantoprazolo) per 4-5 giorni.
Solo a tre di loro (quelli con spo2 inferiore a 90%) ho dato eparina 5000 U. al dì, sotto cute."

Il profilo facebook del Dott. Brancatello
Il gruppo facebook Terapia Domiciliare Covid 19
Il sito del Comitato Terapia Domiciliare Covid 19

giovedì 4 marzo 2021

Covid 19: il TAR del Lazio boccia l'AIFA e riabilita le cure domiciliari

 

In merito alla pandemia di covid 19, il TAR del Lazio si è espresso e ha sospeso il provvedimento emanato dall'AIFA* il 9 dicembre 2020 che prevedeva la "vigile attesa" e cure blande come il paracetamolo. L'avvocato Erich Grimaldi, del foro di Napoli, affiancato dalla collega Valentina Piraino, hanno presentato e vinto l'istanza cautelare nei confronti del Ministero della Salute e di AIFA.

Covid e appropriate terapie domiciliari: il parere del TAR

L'avvocato Grimaldi è il fondatore del gruppo Facebook "Terapia domiciliare covid 19 in tutte le Regioni", gruppo che conta oltre 145.000 iscritti, fra i quali moltissimi medici di ogni specializzazione: medici di famiglia e ospedalieri, ma anche psicologi, fisioterapeuti, ecc., per dare assistenza domiciliare completa, e gratuita, a 360° a chi ne richiede l'intervento.

Data l'istanza da lui presentata, il TAR del Lazio ha ritenuto che il ricorso fosse fondato: in relazione alla giusta richiesta dei medici, si legge nella nota, "di far valere il proprio diritto/dovere, avente rilevanza giuridica sia in sede civile che penale, di prescrivere i farmaci che essi ritengono più opportuni in scienza e coscienza" che non può essere "compresso nell'ottica di una attesa potenzialmente pregiudizievole sia per il paziente che, sebbene sotto profili diversi, per i medici stessi".

Accoglimento istanza per la terapia domiciliare per il covid 19: implicazioni

Le domande circa le ragioni per cui l'importanza dell'assistenza domiciliare sia stata sottovalutata dal Ministero della Salute e dall'AIFA, meritano una risposta.
Di più, che ambo gli enti ora accelerino nell'informare il personale medico delle grandi opportunità di proteggere i contagiati covid offerte dalle terapie domiciliari, ancorché da personalizzare paziente per paziente, messe a punto con successo dai medici aderenti al Comitato dell'avvocato Grimaldi.
Non solo vaccini, dunque, con i loro effetti collaterali tutti da scoprire, ma terapie mirate, possibili, che già si stanno mostrando vincenti.

*Agenzia Italiana del Farmaco, ente pubblico che opera in autonomia, trasparenza e economicità, sotto la direzione del Ministero della Salute e la vigilanza del Ministero della Salute e del Ministero dell’Economia, fonte AIFA

mercoledì 3 marzo 2021

Dopo Napoli, anche a Mestre le scuole ko dopo il vaccino covid

 

Dopo Napoli, anche a Mestre scuole ko dopo il vaccino anti covid. La notizia, rimbalzata su tutti i quotidiani locali, vuole che sabato 27 febbraio 267 operatrici degli asili e scuole materne si siano sottoposte alla vaccinazione anti covid. Di queste, ben una cinquantina, a causa degli effetti collaterali, sarebbero mancate al rientro a scuola il lunedì seguente.

Vaccino covid: scuole chiuse e genitori in difficoltà

Gravi i disagi, ovviamente, per i bambini e per i genitori, ma non è sbagliato mostrare empatia anche nei confronti degli insegnanti. Intanto, a Treviso, la Cisl Scuola, per bocca della sua segretaria per Treviso e Belluno commenta il fatto che "forse sarebbe stata opportuna una migliore organizzazione, ad esempio vaccinando un numero massimo di insegnanti per scuola, in modo da garantire le lezioni senza intoppi".

Se, dunque, il vaccino covid procura effetti collaterali pesanti su un così alto numero di persone (1 su 5, nel caso degli insegnanti di Mestre), secondo la segretaria Cisl Lorella Benvegnù, basterebbe diluire e non concentrare le vaccinazioni.

Vaccinazione di massa e 1 su 5 devastato a causa degli effetti collaterali?

Come questo si possa sposare col "piano militare" di vaccinazione di massa per il quale è stato chiamato il Generale Figliuolo quale nuovo Commissario per l'Emergenza Covid, non è dato a sapere. Cosa accadrà in tutti settori man mano che la vaccinazione di massa procederà, neppure.

lunedì 1 marzo 2021

Vaccini covid: parola d'ordine, "nessuna correlazione"

E' notizia di oggi che molte scuole di Napoli rimarranno chiuse a causa degli effetti collaterali del vaccino covid. Rimbalzano, di quando in quando, anche notizie di morti nonostante le vaccinazioni effettuate. Eppure, pare che facendo ricerche circa gli effetti collaterali e, specialmente, le morti, sia molto difficile avere notizie e statistiche precise. La parola d'ordine, quando se ne trovano, pare essere "nessuna correlazione".

Vaccino covid, nessuna relazione

Abbiamo allora provato ad affinare la ricerca, come da immagine allegata. Cioè, per avere risposte in serie bisogno "ingannare" i motori di ricerca. E allora si scopre che i morti ci sono, ma ogni volta l'espressione "nessuna correlazione", o al limite "nessun nesso", appaiono magicamente a supporto della tesi che vuole i vaccini, di fatto del tutto in via sperimentale, sicuri.
La domanda, allora, è: perché i morti COL covid, ancorché sofferenti di gravi patologie, sono indicati come morti DI covid ("totale correlazione", diremmo) e quelli COL vaccino sono morti d'altro?

Vaccino o terapia domiciliare preventiva?

Nel frattempo, chi cura GRATUITAMENTE a domicilio il covid fin dal suo insorgere, continua a esercitare la sua professione secondo il giuramento di Ippocrate: il gruppo Facebook conta oltre 130.000 adesioni. Clickare per credere.
Autore, Robbie Nash

sabato 27 febbraio 2021

Vaccinato, muore di Covid a Caserta

E' ufficialmente morto di Covid 19: si chiamava Ugo Scardigli, 53enne della provincia di Caserta, paramedico.

Ricoverato da alcuni giorni in intensiva al Covid Hospital di Maddaloni, Scardigli è morto pochi giorni dopo la seconda dose di vaccino.

Secondo l'ASL, il 53enne aveva contratto il Covid pochi giorni dopo aver fatto la prima dose di vaccino. Dopo la seconda dose è morto. L'ASL non dubita affatto circa l'efficacia del vaccino attribuendone la morte alla variante inglese.

Fonte, Il Messaggero