giovedì 28 gennaio 2016

Unioni civili: Renzi bara, prende tempo e farà bocciare il ddl

Lo ricordate, vero? Il Renzi d'assalto che prometteva la legge sulle unioni civili in cento giorni? Ecco, non c'è più. O, forse, non c'è mai stato. In barba alle promesse, il ddl Cirinnà attende da tre anni la discussione e, con oggi, si arriva a posticipare il primo voto a dopo il Family day.

Il ddl Cirinnà non vedrà mai la luce

Lo diciamo da un mese: Renzi non si metterà contro l'elettorato cattolico solo perché qualcuno reclama diritti. Il massimo che potrebbe essere disposto a concedere sarebbe un principio di unioni civili, non compiuto, e l'affido rafforzato invece dello stepchild adoption. Il sogno, che il ddl Cirinnà non passi. E il sogno di colui che con la bocca ammicca all'elettorato di sinistra, ma coi fatti alla chiesa cattolica, è vicino. E' certo, infatti, che il M5S non voterà a favore di un ddl snaturato, svalorizzato e, senza i voti dei 5 Stelle, la legge non si farà. Renzi potrà apparire per ore in tutti i programmi televisivi a spiegare "quanto avrebbe voluto, con tutto sé stesso, che una legge fosse approvata, ma quei maramaldi dei 5 Stelle, insensibili verso milioni di persone che desiderano riconosciuti i propri diritti, verso l'Europa che preme e bla bla".
La terza strada, che ora appare improbabile, è che si materializzino dei nuovi "responsabili" Verdini & soci Style, che sostengano il PD nell'approvazione di una legge sulle unioni civili che di fatto scontenterebbe tutti, ma gli permetterebbe di dare un colpo alla botte (a sinistra, "una legge finalmente e solo noi l'abbiamo fatta") e uno al cerchio (a destra, "é una legge equilibrata che difende la famiglia tradizionale e bla bla").
E, no, non me lo vedo.

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